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TECNICA E TELAIO KART
La tecnica costruttiva, la loro evoluzione...



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LA STORIA DEL KART
Approfondisci la tua curiosità su questa disciplina sportiva..
TECNICA E TELAIO
Come sono costruiti questi Kart? La loro evoluzione tecnologica ai nostri giorni....
MOTORE E TRASMISSIONE
Come sono realizzati i motori dei Kart? Che pneumatici utilizzano?
Tecnica
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I kart sono costituiti essenzialmente da un telaio tubolare in acciaio, privo di sospensioni e da un motore di piccola cilindrata (2 tempi da 50 cm³ a 125 cm³, 4 tempi da 150 cm³ a 250 cm³) che trasferisce il moto ad un assale rigido posteriore privo di differenziale:  l'assenza delle sospensioni impone ai progettisti di ovviare tramite  una calcolata deformabilità del telaio stesso, che deve permettere agli  pneumatici di "copiare" l'asfalto per mantenere la maggiore superficie  di contatto.

I primi kart furono concepiti seguendo la filosofia automobilistica  della massima rigidità torsionale, ma furono ben presto surclassati  nella prima metà degli anni sessanta da nuovi modelli più flessibili (di  produzione francese) e dal "Tecnokart Piuma" italiano del 1964, che  presentava un restringimento del telaio nella zona centrale che  permetteva la desiderata flessibilità tra avantreno e retrotreno, la cui  architettura fu di ispirazione per molti altri produttori.

 
Telaio
Il disegno del telaio può essere più o meno movimentato ed utilizzare  tubolare di sezione differente al fine di migliorare le caratteristiche  dinamiche del mezzo ed eventualmente adattarlo al tipo di pneumatici  utilizzato, l'acciaio utilizzato è comunemente al Cromo-Molibdeno  ed il tubolare ha una sezione compresa fra i 28 mm ed i 32 mm: i tubi  che costituiscono il telaio sono saldati a filo. Comunemente i telai  costituiti da tubolari di piccolo diametro si adattano meglio alle gomme  di mescola morbida, viceversa i telai costituiti da tubolari di grande  diametro si adattano meglio agli pneumatici meno performanti.
Il sistema frenante varia a seconda della tipologia di kart:  quelli a marce hanno tre dischi, uno al retrotreno ed uno per ognuna  delle ruote anteriori; i monomarcia hanno un singolo freno posteriore  ma, negli ultimi anni, alcuni mezzi hanno anche dei piccoli freni  anteriori ad azionamento manuale (molto utile per le staccate al  limite).  I telai moderni offrono un numero consistente di regolazioni che  permettono di modificarne il comportamento in pista. Le principali  regolazioni, presenti su tutti i telai tranne su quelli destinati al  noleggio, sono: la larghezza delle carreggiate (max 140 cm al  posteriore), l'altezza dal suolo, gli angoli caratteristici  dell'avantreno (convergenza, camber, caster,  king pin sostituendo i fuselli), lunghezza, spessore, diametro (sui  telai più moderni si usano soltanto assali da 50 mm di diametro, invece  in passato si usavano prima quelli da 35 poi quelli da 40) e durezza  dell'assale posteriore, lunghezza dei mozzi (anteriori e posteriori),  materiale di cui sono fatti i mozzi (alluminio o magnesio).
Alcuni telai offrono altresì la possibilità di aggiungere e  rimuovere delle barre (volgarmente delle barre di torsione) che  permettono di variarne la rigidità. Altra importantissima possibilità di  messa a punto del telaio è il posizionamento del sedile (ogni telaio ha  una sua posizione ideale, influenzata anche dal peso del pilota e dal  suo stile di guida), oltre che la sua rigidità (modificabile in base al  materiale di cui il sedile è fatto e allo spessore del materiale); sono  poi importanti il numero, l'inclinazione e il posizionamento dei  supporti di rinforzo del sedile, in quanto agiscono essi stessi da barre  di irrigidimento. Altre possibilità di regolazione sono date dalla  possibilità di fissaggio dei vari particolari, per esempio il paraurti  posteriore, che può essere stretto o lasciato lento, o addirittura  sostituito con uno più o meno rigido, anch'esso come fosse una barra.
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